Fiona Maye (Emma Thompson) è un importante giudice e, lavorando per la sezione Famiglia  dell’Alta Corte Britannica, è spesso chiamata a risolvere casi difficili di grande impatto mediatico che affronta con lucidità e competenza. La sua carriera non va però di pari passo con la sfera coniugale. Sposata da sempre con Jack, negli ultimi tempi i due si trovano distanti, travolti da una quotidianità fatta da appuntamenti di lavoro, emergenze, pratiche urgenti ad ogni ora e impegni personali rimandati a data da destinarsi.

Un giorno a Fiona viene affidato il caso di un ragazzo minorenne, Adam, che necessita urgentemente di una trasfusione salvavita, se non fosse che i suoi genitori sono testimoni di Geova e non permettono tale pratica. Mossa da un bisogno latente, la donna decide, in maniera del tutto inaspettata di fare visita al giovane in ospedale, si intrattiene qualche minuto con lui per capirne le convinzioni, gli canta una canzone e scambia quattro chiacchiere per poi tornare in tribunale ad emettere il verdetto. La sentenza darà la facoltà al team medico di effettuare la trasfusione necessaria. Da questo momento niente sarà più come prima: Adam si riprenderà e scoprirà una nuova vita fino a ieri preclusa dall’ottusità della setta cui apparteneva, con tanto di appostamenti e lettere alla giudice che lo ha fatto rinascere, mentre Fiona dovrà affrontare quei sentimenti che non è mai stata brava ad esprimere, anche a causa dell’estrema razionalità e distacco richiesti dal suo ruolo istituzionale. Il film tratto dal libro La ballata di Adam Henry ha avuto un successo di pubblico e critica perché ha toccato temi come la fede, l’etica, la scienza, la carriera   che  a volte mettono in crisi l’esistenza di ogni singolo uomo. Un film sicuramente da vedere!

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