Un romanzo, una saga avvincente, un racconto immaginifico o una trama appassionante. Tipicamente è questa la forma delle storie che umanamente ci coinvolgono e catturano la nostra curiosità e attenzione, quando vestiamo i panni di lettori. Da molti anni il nostro Gruppo Giovani ha intrapreso, tuttavia, un viaggio profondo e introspettivo che ci dà la possibilità di conoscere e vivere la più importante delle storie. La Storia della Salvezza racconta infatti l’origine, il percorso e lo scopo della nostra esistenza, snodandosi attraverso un susseguirsi di incontri con Dio e non di banali, per quanto sorprendenti, colpi di scena.

Il fondamento Biblico della nostra Fede è il punto di partenza per tutte le catechesi che da svariati anni i nostri educatori ci donano generosamente, allegando il loro prezioso bagaglio culturale e umano. Puntualmente tale approccio alla Sacra Scrittura ci permette di contestualizzare sia spiritualmente, nel dialogo con il Signore, sia concretamente, nel rapporto con gli altri, concetti e precetti desunti dai brani.

In questo periodo difficile, nel quale a pagare lo scotto del distanziamento – umano oltre che sociale – sono soprattutto i rapporti con gli altri, il nostro educatore (nonché collega di redazione) Ruggiero Rutigliano e il viceparroco don Luigi, hanno sapientemente collocato sul nostro percorso formativo il tema rivelante delle relazioni di coppia nella Bibbia. Le riflessioni che scaturiscono da questo argomento si estendono naturalmente anche ai rapporti interpersonali in senso più generale, non limitandosi quindi ai soli rapporti squisitamente coniugali.

Come spiega la Genesi, il primo essere umano ha ricevuto ogni cosa da Dio, senza mai saziare il suo desiderio infinito. L’errore di questo approccio sta proprio nella possessiva appartenenza che siamo predisposti a istituire sulle cose. La prima catechesi di don Luigi parlava appunto di Adamo ed Eva, la prima coppia biblica, illustrando che: “ricolmare l’uomo di beni non è efficace. Aggiungere non funziona, Dio è costretto a dividere l’uomo per placare la sua inquietudine”. Non è infatti da una costola del primo uomo che nasce la prima donna, piuttosto potremmo pensare che dalla divisione a metà (costola = fianco) del primo essere umano, nascono l’uomo e la donna. Le nostre relazioni nascono da qualcosa che manca, da un bisogno ancestrale di relazione, dalla ricerca di una felicità “nostra” e non “mia”.

In veste di giovani appartenenti al gruppo, estendiamo con gioia l’invito a diventare nostri compagni di viaggio, prendendo parte ai nostri incontri del venerdì sera e alimentando la nostra già folta schiera di ragazzi, che continua a crescere ogni anno.

Cinzia Defazio
v3defazio@gmail.com

Alberto Cassano
a3cassano@gmail.com

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