Il 7 marzo avresti compiuto 45 anni: una cifra di rilievo, nel pieno della maturità, dieci anni dopo del famoso “nel mezzo del cammin di nostra vita” di dantesca memoria.
Al tempo del sommo Poeta fiorentino la penisola italiana era divisa in vari Stati che guerreggiavano tra loro: v’era divisione e lotta tra gli stessi abitanti di questa meravigliosa terra che penetra nel mar Mediterraneo. Oggi, come nel XIII-XIV sec., l’Unione Europea appare divisa e non convergente su alcuni temi di natura politica ed economica e, allargando un po’ l’orizzonte, la stessa Europa appare sul ciglio di un burrone che porta ad un conflitto anche militare: la questione dell’Ucraina contesa tra la Russia e l’Unione europea con la Nato.
“Lasciami vivere”, mi dici, “nel mio fango (questo mi resta)”
“Tornatene con la tua divisa nella tua terra!
“Non distruggere la mia reggia di mattoni nella melma”
“Vai, c’è qualcuno che ti aspetta nel tuo orto, hai una casa!”
Questi sono i primi quattro versi di una tua poesia, Salvatore, contro la guerra. Non vorremmo rivivere un altro conflitto, di portata continentale o addirittura mondiale! Se dopo 45 anni, dal 1945, fine del secondo conflitto mondiale e della spartizione del territorio tedesco tra le potenze vincitrici, al 1990, anno dell’Unificazione della Repubblica Federale (Ovest) e della Repubblica Democratica (Est) Tedesche, c’è stato “l’abbraccio” politico ed istituzionale tra i teutonici, vorremmo vivere questa tua ricorrenza con serenità. Auspichiamo che ci sia un cambio di assetto in quelle terre e tra i nostri fratelli e sorelle: che le fredde e letali armi lascino il posto a caldi abbracci e vitali strette di mano pacifiche e pacificatrici.
Giovanni Solenne
nannisolenne@gmail.com
Ruggiero Rutigliano
llietogiullare@gmail.com
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